I vincitori del Sony World Photography Awards 2021

Carol Imasiku, Bank Top, Blackburn, 2020. Dalla serie 'Bank Top'. © Craig Easton, Sony World Photography Awards 2021.

La giuria del prestigioso premio ha decretato I vincitori della 14a edizione. L’ambìto titolo di fotografo dell’anno è stato assegnato al britannico Craig Easton per la serie Bank Top (vincitrice anche nella categoria Ritratti) in cui si evidenzia come vengano rappresentate, spesso in modo fuorviante e non autentico, alcune comunità dell’Inghilterra settentrionale. Il lavoro si concentra sul quartiere di Bank Top a Blackburn, etichettata dai media come la città “a più alto tasso di segregazione della Gran Bretagna”. Realizzato in collaborazione con lo scrittore e studioso Abdul Aziz Hafiz, il progetto è stato sviluppato nel corso di un anno, periodo in cui Easton e Hafiz hanno lavorato a stretto contatto con le comunità locali, molto unite nonostante il difficile contesto socio-economico. Storie ed esperienze sono state raccontate attraverso intensi ritratti in bianco e nero, accompagnati da testi che sottolinano questioni come “il problema degli alloggi, la disoccupazione, l’immigrazione”. Un lavoro definito di “grande valore morale” da Mike Trow, presidente dell’edizione 2021 del concorso Professional.

Mohammed Afzal, the “Birdman of Bank Top”, con i suoi piccioni, Blackburn, 2020. Dalla serie ‘Bank Top’. © Craig Easton, Sony World Photography Awards 2021.

Dopo l’annuncio, Easton ha commentato: Fotografo per imparare, per cercare di capire, per documentare e condividere storie. È un privilegio poterlo fare mettendo in discussione percezioni e stereotipi – un tema a mio parere particolarmente importante. È fantastico che le storie ignorate o rappresentate in modo distorto, di queste comunità nel nord dell’Inghilterra, dove vivo, possano essere riconosciute e condivise in tutto il mondo”.

Un vero trionfo per il fotografo britannico, che si è aggiudicato anche il secondo posto, con la serie Thatcher’s Children (realizzata nella stessa regione inglese) nella categoria Documentary Projects, in cui è stato proclamato vincitore l’italiano Vito Fusco.                     Il fotografo campano ha conquistato il primo posto con The Killing Daisy, lavoro di documentazione sulla raccolta del piretro in Kenya. Conosciuto come “il fiore della morte”, il piretro ha l’aspetto di una margherita; il suo potente veleno è utilizzato come insetticida naturale e la sua coltivazione sta rivoluzionando l’agricoltura biologica.

Marie Njoki, raccoglitrice di piretro, vive in una fattoria nel villaggio di Eburru, Kenya. Dalla serie ‘The Killing Daisy’. © Vito Fusco/Sony World Photography Awards 2021.

Congratulazioni anche a un altro italiano, Simone Tramonte, al primo posto nella categoria Ambiente con la serie intitolata Net-zero Transition, un progetto che racconta la transizione verso un’economia sostenibile in Islanda, Paese virtuoso la cui energia oggi proviene al 100% da fonti rinnovabili, divenuto leader globale nelle tecnologie che favoriscono l’energia pulita e la riduzione delle emissioni.

Nelle prime posizioni delle 10 categorie in cui è suddiviso il concorso Professional, l’Italia è ben rappresentata. Da segnalare il notevole risultato dei professionisti che hanno conquistato il secondo posto: Luigi Bussolati, con il progetto Ampelio and I nella sezione Creative (nel quale fotografie trovate in un vecchio album di famiglia sono proiettate sui paesaggi di Parma e del fiume Po); Andrea Ferro nella categoria Paesaggio con la serie Zaïm; (che esamina il volto urbano di Tripoli, Libano, dominata dai manifesti di propaganda politica); Alessandro Pollio con Volatile Interests in Still Life (esplorazione dell’ambiente domestico attraverso composizioni semplici e ironiche di oggetti quotidiani). Terzo posto invece per Lorenzo Tugnoli nella categoria Documentary Projects con Port Explosion in Beirut, reportage (premiato anche al World Press Photo 2021) sulla devastazione causata dalla tragica esplosione avvenuta nell’agosto 2020 nel porto della capitale libanese.

La Laguna Blu, tra le maggiori attrazioni turistiche dell’Islanda. L’acqua geotermale, prima di essere immessa nella laguna, genera energia elettrica presso la centrale di Svartsengi e, passando attraverso uno scambiatotre di calore, alimenta il sistema municipale di riscaldamento, erogando acqua calda agli abitanti del luogo. Dalla serie ‘Net-zero Transition’. © Simone Tramonte/Sony World Photography Awards 2021

 

 

Tutti i premiati sul sito della World Photography Organization.

 

16 aprile 2021

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