Un banco ottico su misura

Particolare di una delle realizzazioni in titanio con elementi personalizzati su richiesta del cliente. © 2020 Paolo Mazzanti
di Paolo Mazzanti
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Nell’articolo Un banco ottico a pellicola al tempo della fotografia digitale  siamo andati a ricercare se, nell’epoca contemporanea dominata dallo sviluppo della tecnologia digitale in fotografia, non ci sia stata qualche nuova azienda che abbia scelto di puntare su metodiche alternative. L’abbiamo trovata e abbiamo presentato la “Gibellini Projects” (gibellinicamera.com).

Non contenti della ricerca, abbiamo deciso di andare a vedere dal vero il luogo ove vengono realizzati i Banchi Ottici della Gibellini.

Con un piccolo preavviso e quasi a sorpresa andiamo a Polinago (Modena). Ci troviamo in mezzo all’Appennino Settentrionale nella stagione autunnale che si prepara al freddo, il percorso è caratterizzato da colline e si respira un’aria sopraffina.

La visuale è serena in mezzo al verde e, curva dopo curva, arriviamo alla sede produttiva di Gibellini.

Cosa ci aspettiamo di trovare in un’officina artigianale che produce banchi ottici di precisione? Banconi con lime e tornio per le lavorazioni dei metalli?

Tutt’altro! Troviamo macchine utensili a controllo numerico CNC e stampanti 3D della più avanzata tecnologia contemporanea.

Perché il sogno di Alessandro Gibellini è quello di creare e far creare immagini con la massima qualità possibile direttamente in fase di ripresa. Adottando quindi la scelta di ideare, progettare e costruire banchi ottici per i vari formati di lastra ed offrire il miglior risultato possibile. Per tutti quei fotografi ed artisti che vogliono lavorare con il metodo principe della fotografia, il grande formato.

Un fascino di altri tempi, forse, ma dall’impagabile soddisfazione per quanto riguarda i risultati. Una metodica antica ma supportata dalla moderna tecnologia che ci permette di avere il massimo controllo e comfort che l’epoca contemporanea ci consenta.

Tre materiali principali vanno a comporre i banchi ottici Gibellini: alluminio, titanio e plastica. Non tralasciando fibra di carbonio, cuoio, tecnopolimero e PLA (acido poli-lattico, derivato dall’amido di mais).

Il ciclo di produzione segue un programma totalmente personalizzato sulla base delle richieste dei clienti, perché esistono dei modelli base che possiamo facilmente trovare sul sito internet dell’azienda ma è possibile anche personalizzare alcune parti per esigenze specifiche. Infatti, l’uso della progettazione a computer offre la possibilità di modificare alcune parti facilmente e con la garanzia della riproducibilità dei componenti.

Ogni particolare è stato minuziosamente forgiato e controllato in tutte le sue fasi fino ad arrivare all’ultimo check effettuato in fase di montaggio e assemblaggio.

Speriamo che la Gibellini mantenga ancora la possibilità di avere un contatto diretto, tale da riuscire ad avere personalizzazioni ad hoc, prima che diventi una grande azienda strutturata e con alti volumi di produzione.

 

 

Fotografie della sede di Gibellini Projects: © 2020 Paolo Mazzanti

 

30 novembre 2020

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