PhotoBoox Award 2019

Mayumi Suzuki, The Restoration Will, ceiba editions, 2017 | vincitore PhotoBoox Award 2017
di Chiara Ruberti
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PhotoBoox Award 2019 è un concorso internazionale dedicato al libro fotografico, promosso da Photolux con Ceiba editions e Grafiche dellArtiere.
Il progetto verrà prodotto e pubblicato dalla casa editrice Ceiba editions, con il contributo di Photolux e Grafiche dell’Artiere. Il concorso è realizzato in collaborazione con Miami Photo Fest e con la media partnership di EyesOpen! magazine.
Abbiamo intervistato Eva Maria Kunz, fondatore e direttore artistico di ceiba editions, nonché membro della giuria.

Come nasce la collaborazione con Photolux e l’idea della tua casa editrice di mettersi in gioco come partner del PhotoBoox Award?
L’idea di mettere in piedi un premio, di dare ai fotografi l’opportunità di vedere pubblicato il proprio progetto, in un contesto dove la pubblicazione non sia fine a stessa, ci appartiene sin dalla fondazione di ceiba.
Fare le cose da soli è difficile e limitante, perciò abbiamo chiesto aiuto a chi conoscevamo (il team di EyesOpen!) e a realtà con cui già collaboravamo (le Grafiche dell’Artiere), per capire se erano aperti a una collaborazione, contribuendo ciascuno per la propria parte secondo le proprie specificità e competenze. Manuela Cigliutti ci ha subito messo in contatto con il team di Photolux, che aveva lanciato una prima edizione del Photolux Dummy Award nel 2015. Ci siamo incontrati, ne abbiamo parlato e ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda.

Yoshikatsu Fujii, Incipient Strangers | vincitore Photolux Dummy Award 2015

Così, dal lato pratico, oltre a noi per la produzione dell’edizione, le Grafiche dell’Artiere per la stampa, ed EyesOpen! per la divulgazione, si è aggiunto un importante contributo finanziario da parte di Photolux, ma non solo. Fondamentale per il successo del premio è stata la possibilità di poter presentare il progetto in una mostra e di lanciare il libro durante un festival come Photolux, inserito in un circuito internazionale. Il premio non significava più solo avere il libro stampato, ma anche dare visibilità al progetto e un importante riconoscimento al fotografo stesso.
La sinergia tra tutti i partner coinvolti e l’ottima collaborazione con il Photolux ci ha confermato che insieme si può. E si rifà!

La giuria della scorsa edizione del premio ha scelto di premiare il lavoro di Mayumi Suzuki, che nel corso del 2018 ha poi ricevuto molti importanti riconoscimenti internazionali. Ci racconti il lavoro, svolto a quattro mani con l’autrice, che ha visto la trasformazione del dummy in libro? Quali sono stati gli step fondamentali e gli obiettivi raggiunti? 
Per noi, come casa editrice, l’obiettivo primario è che l’autore sia contento e convinto del risultato finale. Se questo poi si traduce anche in riconoscimenti da altri, a livello internazionale, è il top, ci conferma che la giuria ci ha visto giusto, e che il nostro lavoro è stato fatto bene.
È un rischio mettere le mani su una cosa già fatta bene, cercando di migliorarla (e non romperla). Il fatto di dover sottostare ai limiti e alle regole della stampa in tipografia, alla rilegatura in serie, la necessità di mantenere il prezzo finale il più accessibile possibile per il pubblico, rende tutto, diciamo, più interessante.

Mayumi Suzuki, The Restoration Will (dummy), vincitore PhotoBoox Award 2017

Dopo un importante confronto all’interno della giuria sapevamo che dovevamo limare il dummy, rendere l’accesso alla storia più intuitivo e far emergere le motivazioni dell’autrice in modo più convincente. Lavorare con Mayumi Suzuki è stato gratificante, abbiamo scoperto un’autrice molto aperta alle nostre proposte e ai cambiamenti da fare, ma anche ferma e decisa quando necessario. Abbiamo ragionato con lei, è stata una collaborazione a tutto tondo, nel rispetto a tre (della fotografa, della casa editrice e del libro) e con l’obiettivo di portare quest’ultimo un gradino più su. Non nascondo che si è trattato di un sacco di lavoro; la pubblicazione tradizionale ha i suoi limiti, che a ceiba cerchiamo di arginare con il lavoro manuale. Anche Mayumi ci ha dato una bell’aiuto, in cambio di una ricca dieta mediterranea, essendo una grande patita di cibo regionale, sempre a caccia di gusti e ricette nuove.

Mayumi Suzuki, The Restoration Will, ceiba editions, 2017 | vincitore PhotoBoox Award 2017


Che tipo di progetti avresti voglia di visionare quest’anno? 

Spero di vedere idee nuove, diverse, una fotografia di qualità, concetti convincenti, motivazioni forti, punti di vista, coinvolgimento. Voglio sentire un pugno nello stomaco, vorrei potermi perdere, voglio dover pensare. Sarebbe bello vedere più sud del mondo, l’Africa, il sud delle Americhe e dell’Asia, nel senso di fotografi appartenenti a quelle aree, non di fotografia stereotipata sull’Africa per esempio, di quella ce n’è anche troppa.
Vanno benissimo storie “piccole”, personali, trovate nel cortile dietro casa, pensate e scattate in modo da toccare molti. Vorrei vedere la fotografia semplicemente bella, che ci trasporta e ci fa sognare, che mi fa vedere il mio film, indipendentemente da quello che vede la persona accanto. Vorrei poter ridere. E piangere. Anche insieme.

Shortlist PhotoBoox Award 2017: i dummies

Quali consigli ti senti di dare a chi volesse partecipare? Come devono strutturare il dummy da inviare?
Semplicità. Meno libro, più dummy. Non è necessario usare i materiali definitivi o costosi, o avere una stampa, una rilegatura perfetta, spendere decine (o centinaia) di euro per un menabò. Quello che conta di più sono la motivazione che sta dietro a un’idea, a un concetto, a una storia, e la fotografia stessa. Il design del libro viene dopo, a sottolineare ed elevare il lavoro, e potrà essere adattato in corso d’opera. Stiamo cercando un menabò, dove ci sia sì un’idea di come potrebbe essere presentato il progetto, ma non necessariamente una versione definitiva.
Carta (da fotocopia), forbici, sassi no ma colla sì, e per chi sa come fare, ago e filo, altrimenti nastro adesivo, vanno benissimo. Una stampante come ne abbiamo tutti a casa basta. Ci sono anche delle cartiere che forniscono campioni in bianco, oppure prendete un notebook e riempitelo. Chi stampa le tesi di laurea potrebbe esservi d’aiuto senza dover spendere l’ira di dio. Più che la forma perfetta del menabò stesso, curate la fotografia, gli eventuali testi, il loro connubio, la sequenza e la messa in pagina delle foto, gli altri componenti se necessari.

Che ci dici della giuria?
Sono contentissima che con la giuria copriamo un’ampissima base. C’è chi edita libri, chi li produce, chi li vende e distribuisce o chi eventualmente li colleziona ed espone, il tutto a livello internazionale. La cosa più importante però è che abbiamo occhi molto diversi, questo garantisce che qualunque genere presentato sarà preso in considerazione. L’intera giuria vive e respira libri e fotografia tutti i giorni, questo mi tranquillizza.

Ci sono novità nell’edizione del 2019? 
Come già detto all’inizio, da soli è tutto più difficile e limitante. Per questo siamo contenti che con l’edizione del PhotoBoox Award 2019 ci possiamo allargare, e portare, nel febbraio 2020, il progetto vincitore con una presentazione del libro e una mostra personale al Miami Photo Fest, dove sarà possibile anche vedere la shortlist. Un’ulteriore opportunità per il fotografo vincitore di farsi conoscere da un pubblico più ampio. Un’altra porta aperta.

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DEADLINE: 31 marzo 2019
info: PhotoBoox Award 2019
e.mail: contest@photoluxfestival.it
tel: +39 0583 53003

 

22 gennaio 2019

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