di Luca Sorbo
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La storia della fotografia vive e diventa concreta attraverso i libri. Dei grandi autori raramente abbiamo la possibilità di vedere le immagini originali, più spesso queste sono mediate dalle pubblicazioni su giornali e riviste: sono soprattutto i libri a restare e a costruire l’immaginario visivo grazie al loro patrimonio iconografico. Si comprende bene, quindi, come il ruolo dell’editoria e dei suoi protagonisti rivesta un ruolo fondamentale per lo sviluppo del linguaggio fotografico.
Tra i personaggi più affascinanti e singolari del panorama editoriale contemporaneo va annoverato sicuramente Eric Ghysels, editore di 5 Continents Editions, che è ben più di un’azienda, ma “un’avventura umana e culturale”, come sottolinea lo stesso Ghysels.
Nato in Belgio, armeno di origine, figlio di uno scultore – tra i più noti e importanti del Belgio – e di una collezionista di gioielli etnici, Ghysels cresce in mezzo all’arte e ai libri, nutrendo gli occhi e la mente delle immagini in cui è immerso. A Bruxelles inaugura assai presto Ethnographie des 5 Continents, una piccola galleria tutta sua: qui nasce il desiderio di condividere le sue conoscenze e le sue passioni, qui comincia a costruire il museo immaginario che sarà la base per tutta la sua attività futura. In seguito ha esperienze di lavoro con Franco Maria Ricci e Skira, ma nel 2002 decide di fondare a Milano una propria casa editrice per essere libero e indipendente. 5 Continents Editions diventa rapidamente un punto di riferimento per divulgare le arti extraeuropee. Un ruolo importante in questo contesto lo riveste la fotografia, sia come strumento per documentare le opere d’arte sia come linguaggio autonomo. Ghysels infatti vuole creare una porta aperta sul mondo, convinto che il ruolo dell’editore sia una vera e propria missione: quella di diffondere l’amore per l’arte e la cultura nel senso più ampio.
Realizzare un libro per Eric è come far nascere un essere umano e, quindi, è fondamentale la ricerca di autori e collaboratori con cui ci sia piena affinità. A oggi, dopo 20 anni, la sua casa editrice ha pubblicato oltre 800 volumi che sono prima di tutto il frutto di una profonda relazione personale e solo in un secondo tempo la realizzazione di una collaborazione professionale. Produrre un libro è un colpo di fulmine, un incontro umano: Eric, esigente e perfezionista, segue personalmente ogni pubblicazione, scegliendo il formato, la carta e la grafica sempre in dialogo con l’autore, che deve essere pienamente coinvolto nel progetto.
In quest’ottica, un incontro felice è stato quello con Luigi Spina, con il quale ha realizzato numerosi volumi di altissima qualità e grande successo: tra questi, va ricordato Diario mitico, nelle cui pagine Spina documenta e interpreta tutta la collezione Farnese conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Attualmente lo stesso autore è impegnato nella serie Canova. Quattro tempi, dove racconta i gessi del grande scultore provando a scoprire la forza creatrice di un artista che proprio nel gesso è più riconoscibile. Un altro “fiore all’occhiello” di Ghysels è l’edizione del libro del 1966 L’occhio del fotografo, di John Szarkowski – responsabile del Dipartimento di fotografia del MOMA di New York –, volume mai pubblicato né in italiano né in francese. E sono due altrettanto grandi intuizioni anche la collana La fotografia al Museo d’Orsay e il libro Photographies Américaines di Walker Evans. Non va dimenticato infatti che Eric collabora con i più importanti musei al mondo, dal Louvre alla National Gallery di Londra, dal MOMA al MANN di Napoli.
Uno straordinario successo editoriale, di vasta eco internazionale, è il recente Loving (70.000 copie vendute finora), titolo che ha consentito a Eric, anche in questo drammatico periodo della pandemia, di non mettere in cassa integrazione i suoi dipendenti. 5 Continents Editions è prima di tutto una famiglia nella quale tutti sono legati all’editore da un profondo rapporto di fiducia.
Oggi realizzare un libro è sempre più difficile perché molte professionalità non esistono più e, quindi, è necessario formare i collaboratori facendoli “crescere” ogni giorno come in una vera e propria casa. Questa organizzazione consente a Eric di essere completamente indipendente, di non aver bisogno di contributi di banche e di potersi impegnare, senza condizionamenti, nei progetti più vari e complessi, fiducioso dell’attenzione dei lettori che da due decenni hanno imparato ad amare la qualità delle sue pubblicazioni. Impossibile ricordare tutti i successi che hanno caratterizzato la storia di 5 Continents Editions, ma, ricordiamolo ancora, ogni libro è frutto di un’appassionata ricerca che si fonda su rapporti umani di qualità. Eric è convinto che si debba essere sempre generosi, poiché solo in questo modo si costruiscono relazioni significative. Non solo: è convinto che l’editore sia come un direttore d’orchestra, come uno chef, che deve saper dosare i fattori che sono alla base, come in questo caso, di un libro, per soddisfare tutti e cinque i sensi.
Quella di 5 Continents Editions è un’attività ancora artigianale, anche se utilizza le più moderne attrezzature industriali. Per questo Eric ha scelto i migliori artigiani italiani, che hanno cominciato a lavorare da giovani in tipografie che vantano una lunga tradizione di qualità. In una casa editrice, ogni componente riveste un ruolo decisivo, si tratta di un lavoro collettivo. Quando Eric sceglie un collaboratore la cosa più importante, molto più del curriculum, sono la stretta di mano e il contatto con gli occhi: ciò che veramente conta è l’energia che ogni persona ha dentro di sé, qualunque sia il ruolo che è destinata a svolgere.
A un giovane autore consiglia di avere un progetto originale, di non copiare mai e di saper ideare un libro di 30-40 immagini curandone ogni aspetto con la massima attenzione. 5 Continents Editions vive di sogni e prova e realizzarli.
A noi non resta che acquistare i suoi libri e immergerci in questi sogni, sempre densi di umanità e bellezza.
www.fivecontinentseditions.com
febbraio 2022
