di Dario Orlandi
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La crisi pandemica in atto ha contribuito a portare alla luce numerosi snodi che hanno segnato la società italiana recente, imponendo un’accelerazione del dibattito pubblico e una ricerca di soluzioni avvertite come non più procrastinabili. I fenomeni di spopolamento delle aree interne a favore dei processi di urbanizzazione, l’utilizzo massiccio e invasivo del territorio a fronte di una sempre più sviluppata sensibilità ambientale, la crisi dei sistemi valoriali storici con la fluidificazione delle categorie politiche classiche e la loro riaggregazione intorno a nuove forme identitarie, sono alcuni dei grandi passaggi che hanno modificato radicalmente il territorio e la società italiana contemporanea.
Sistema Festival Fotografia – la rete nata nel 2017 dalla collaborazione fra i cinque festival di fotografia italiani Fotografia Europea (Reggio Emilia), Cortona On The Move (Cortona), SI FEST (Savignano sul Rubicone), Festival della Fotografia Etica (Lodi) e Photolux Festival (Lucca) – ha avvertito la necessità di contribuire all’analisi del presente attraverso il linguaggio dell’immagine, promuovendo la open call RESET, dedicata a progetti fotografici e curatoriali capaci di portare utili elementi di riflessione sulla complessità dei fenomeni in corso.
“Reset” come ripensamento, revisione, ma anche anche riedizione e riconfigurazione; appunti per un nuovo inizio critico alla luce del crescente senso di responsabilità collettiva che l’emergenza sanitaria ha imposto. I quattro lavori premiati – annunciati lo scorso 17 luglio durante le giornate inaugurali del festival di Cortona – si segnalano per la varietà e l’ampiezza degli orizzonti proposti.
Francesco Andreoli, con (Un)vaxxed, delinea un percorso ampio e pacato all’interno della variegata galassia antivaccinista, indagandone identità e provenienze e cercando di comprenderne le ragioni profonde.
Il duo composto da Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni ricostruisce con This land is my land la condizione drammatica delle campagne pugliesi, infestate dal batterio della Xylella, dove alla crisi economica e occupazionale si è sovrapposto lo snaturamento violento del territorio e delle antiche identità che lo abitano.
Lo sguardo lungimirante – il lavoro con cui Benedetta Donato ha vinto la call for papers dedicata ai progetti curatoriali – inquadra il dibattito contemporaneo sulle relazioni fra paesaggio urbano e territorio attraverso un ampio percorso che partendo dall’impatto delle grandi costruzioni affronta il tema dell’abbandono delle aree marginali, per approdare – con uno sguardo al futuro – a politiche virtuose di valorizzazione delle periferie urbane e concludersi, simbolicamente, con la ricostruzione del ponte Morandi.
Mattia Marzorati, con La terra dei buchi, denuncia lo sfruttamento e l’inquinamento del territorio bresciano, evidenziando le inevitabili conseguenze ambientali di politiche di arricchimento facile e aggressivo.
I quattro lavori premiati saranno esposti durante il prossimo festival di Savignano nel mese di settembre e costituiscono un primo, importante contributo verso l’analisi di una contemporaneità complessa e affascinante, rispetto alla quale la fotografia si conferma – ancora una volta – elemento fondamentale di lettura e riflessione.
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RESET è un progetto di Sistema Festival Fotografia, realizzato nell’ambito dell’avviso pubblico “Strategia Fotografia 2020”, promosso della Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero della Cultura (MiC).
10 agosto 2021