di Beatrice Bruni
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Mattia Balsamini è un giovane autore con una carriera in rapida ascesa. Nato a Pordenone nel 1987, si è formato a Los Angeles in California e ha alle spalle un importantissimo assistentato con l’eclettico fotografo di fama internazionale David LaChapelle, nel cui studio di Hollywood Balsamini ha lavorato su molti set e sull’archivio: un’esperienza fondamentale per un fotografo nel momento della sua formazione professionale. Laureatosi al Brooks Institute, ha poi deciso di tornare in Italia.
Una delle esposizioni di punta dell’edizione di Photolux Festival 2019, Mondi/New Worlds è 2:56 am. To The Moon And Back. La mostra collettiva raccoglie i progetti di molti autori che hanno lavorato all’esplorazione di nuovi mondi nello spazio, mettendo in luce un bisogno insito nella natura dell’uomo, quello di scoprire inconsueti orizzonti.
Il 21 luglio 1969 alle ore 2:56 il mondo seguì in diretta televisiva la prima passeggiata lunare degli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin, che la missione spaziale Apollo 11 aveva portato sulla Luna poche ore prima.
Da qui la storica frase di Armstrong mentre posava i suoi primi straordinari passi: “That’s one small step for [a] man, but [a] giant leap for mankind” (“Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità”).
La mostra lucchese celebra il cinquantesimo anniversario del primo uomo sulla Luna: attraverso una selezione di opere restituisce i diversi approcci con i quali la fotografia e altre arti, come il cinema e la musica, hanno osservato lo Spazio e la Luna, con uno sguardo sognatore, appassionato, epico.
Uno degli autori della collettiva è Mattia Balsamini: nelle sue immagini, realizzate per GEO Magazine, vediamo la preparazione di Alexander Gerst, astronauta tedesco dell’Agenzia Spaziale Europea, per una missione. Gerst nel 2014 cominciò a prendere parte ad una serie di spedizioni verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dedicata alla ricerca scientifica, ove collaborano congiuntamente le principali agenzie spaziali internazionali. Gerst è il secondo europeo ad essere al comando della Stazione Spaziale Internazionale dopo il belga Frank De Winne.
In mostra possiamo ammirare alcune fotografie del progetto A. Gerst – Expedition 57, in cui Balsamini ritrae l’astronauta durante la preparazione per la partenza della sua ultima spedizione verso la stazione spaziale, conclusasi alla fine del 2018 con lo sgancio della sonda Sojuz MS-09.
Expedition 57 è stata la 57ª missione di lunga durata verso la ISS.
Assistiamo ai preparativi atletici dell’astronauta, alle prese con pesi in palestra e lunghe nuotate per mantenere la sua perfetta forma fisica, le apparecchiature, le sofisticate strumentazioni. Lo vediamo indossare grandi tute spaziali iper-accessoriate e fare manovre sott’acqua o interventi su parti meccaniche di navicelle. Le immagini dell’autore sono nitide, impeccabili, chirurgiche.
Sembra che ogni scatto sia curato, e probabilmente lo è, maniacalmente in ogni minimo dettaglio.
Balsamini riceve molti commissionati nei quali spesso affronta argomenti di carattere scientifico. Tra di essi il progetto Mission Rosetta, un programma spaziale sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea, lanciato nel 2004 e conclusosi nel 2016. L’obiettivo della missione era lo studio della Cometa Churyumov-Gerasimenko, cometa periodica del nostro sistema solare, raggiunta dal lander Philae, arrivato sulla superficie di essa per studiarla. O il progetto M I T, realizzato per Wired Italia, un excursus riguardo alle più importanti scoperte tecnologiche avvenute al Massachusetts Institute of Technology di Boston, in cui si alternano le fotografie di strumenti avveniristici, ritratti di scienziati, edifici bianchi, serie di computer, piastre di Petri, disegni e formule matematiche.
Molto interessante anche il progetto Caorso Nuclear Plant, un assegnato per Wired, sulla centrale nucleare di Caorso – provincia di Piacenza – che è stata spenta nel 1986, ma il cui smantellamento è tuttora in corso, con problematiche economiche ed ambientali, e che alla fine rappresenterà la più grande bonifica di un sito nucleare in Europa. Molto suggestive le immagini in cui vediamo le sale controllo dalle quali si governava l’esercizio del reattore. Tutto questo con una cifra stilistica ben chiara che contraddistingue l’autore in ogni suo progetto.
2:56 A.M. | TO THE MOON AND BACK
a cura di Enrico Stefanelli, Chiara Ruberti,
Naima Savioli, Alessia Locatelli, Chiara Dall’Olio,
Alessandro Romanini e Andrea Pacifici
Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca
Via del Molinetto, Lucca
PHOTOLUX FESTIVAL | 16 novembre – 8 dicembre 2019
da lun a ven: 15:00 – 19.30
sab e dom: 10:00 – 19.30
15 novembre 2019