MAST PHOTOGRAPHY GRANT ON INDUSTRY AND WORK 2025

di Luca Sorbo

Il lavoro è il comune denominatore della vita di ognuno di noi, ci condiziona, determina le nostre scelte, è parte del nostro essere e della nostra società. Indagarlo significa, spesso, comprendere gli aspetti più profondi della nostra convivenza. Per i giovani autori può essere un’utile palestra per verificare la forza espressiva del linguaggio fotografico. Solitamente viene trascurato in favore di ricerche di introspezione o di viaggio, ma confrontarsi con il mondo del lavoro nelle sue tante sfaccettature può essere un’avventura piena di interessanti sorprese.

La Fondazione MAST, Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia, è nata nel 2013 per volontà di Isabella Seragnoli per valorizzare la cultura del lavoro attraverso la fotografia. In breve tempo è diventato uno spazio espositivo di livello internazionale, grazie anche al curatore della maggior parte delle mostre Urs Stahel, già fondatore e direttore del Winthertur Museum. Lo spazio è organizzato per ospitare visite didattiche ed ha anche una collezione di foto dedicate al mondo del lavoro di grande prestigio. Notevoli anche i cataloghi prodotti che sono un utile contributo alla studio della storia della fotografia.

Molte mostre coinvolgono grandi maestri della fotografia come Eugene Smith, Albert Ranger-Patzsch, Vera Lutter e molti altri, ma c’è anche un premio che vuole coinvolgere i giovani fotografi.

Questo è il concorso biennale, creato nel 2007, e inizialmente denominato GD4PhotoArt, poi entrato a far parte di un progetto più ampio coordinato dalla Fondazione MAST con l’obiettivo di offrire a cinque giovani fotografi internazionali l’opportunità di confrontarsi con le problematiche legate al mondo dell’industria e della tecnica, con i sistemi del lavoro e del capitale, con le invenzioni, gli sviluppi e l’universo della produzione.

La giuria del concorso, composta da esperti internazionali di fotografia, nomina, per ogni edizione, i selezionatori che individuano i giovani fotografi di talento, invitandoli a partecipare al Grant.

Dal 30 gennaio al 4 maggio 2025 nelle Galleries di Fondazione MAST è allestita la mostra MAST Photography Grant on Industry and Work 2025 a cura di Urs Stahel.

La vincitrice dell’edizione 2025 è Sheida Soleimani. Il suo lavoro si intitola Flyways ed è una riflessione visiva sulla sua famiglia che è stata costretta a fuggire dall’Iran.

Sheida Soleimani

 

 

Sheida_Soleimani_In_Commission, 2024

Gli altri finalisti sono: Felicity Hammond con Autonomous Body che presenta delle istallazioni che esplorano il modo in cui gli sviluppi tangibili e intangibili della produzione automobilistica siano collegati in una rete globale che va dalla miniera alla macchina.

Felicity Hammond

 

Felicity_Hammond_Autonomous_Body. 2024

Terza è Gosette Lubondo con Imaginary Trip III. La sua ricerca si confronta con l’architettura industriale nel Congo Centrale di Lukula. Mette in scena se stessa insieme a agli ex operai nell’area della fabbrica dove i muri, i vecchi macchinari, la natura e l’utopia di una possibile resurrezione di un tempo e di un’industria perduti si fondono in un malinconico canto visivo

Gusette Lubondo

 

Gosette_Lubondo_Imaginary_trip_III_06, 2024

Poi abbiamo Silvia Rosi con Kɔdi che svela alcune trame segrete del tessuto noto come Wax che veniva importato dalle Nana Benz che sostenevano il movimento per l’indipendenza.

Silvia Rosi, Kodi_69400/00496, 2024

 

L’ultimo fotografo finalista è Kai WasIkowski con The bees and the Ledger. lI progetto esplora i temi dell’industria, delle migrazioni e del lavoro attraverso il ritratto della nonna dell’artista emigrata negli anni Settanta dalla Polonia in Australia e che non è mai riuscita a farsi davvero strada nel mercato del lavoro della nuova patria.

Kai Wasikowski
Kai_Wasikowski_Scene_08, 2024

L’esposizione è accompagnata da un catalogo di 192 pagine a cura di Urs Stahel in vendita presso il bookshop del MAST.

I lavori in mostra sono tutti di notevole pregio e confermano la vitalità della fotografia nelle sue molteplici potenzialità tecniche ed espressive. Il premio è sicuramente un’occasione ghiotta per i giovani fotografi per avere una vetrina internazionale dove mostrare il loro talento.

Per altre info si rimanda al sito www.mast.org

 

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