di Luca Sorbo
Un lunghissimo tavolo di legno grezzo con fotografie di moda e vita quotidiana fissate con spilli, senza alcuna cornice, nel Corridoio degli Antichi, lungo 97 metri, di Palazzo Giardino a Sabbioneta. Nella Sala degli Specchi immagini di grande formato al soffitto. Cosa sono queste istallazioni in una delle residenze più belle di Sabbioneta, la città rinascimentale, nata dal nulla, per il desiderio visionario di Vespasiano Gonzaga, oggi Patrimonio dell’Umanità?
Camminando per il corridoio non si può non avvertire la distonia tra l’equilibrio del palazzo e dei suoi affreschi, tutti nati per celebrare il loro fondatore e queste stampe che mostrano marginalità ed eccentricità. Il dialogo tra spazi monumentali ed opere contemporanee è una pratica diffusa e non sempre felice. In questo caso la distanza stilistica tra il luogo e l’opera obbliga lo spettatore ad un’attenzione virtuosa. La marginalità e l’eccentricità mostrate dalle foto sono una delle caratteristiche del nostro tempo e lo spettatore, dopo un primo disorientamento, si riconosce in quelle immagini, comprende che parlano di lui, dell’immaginario in cui è immerso.

L’opera in mostra, realizzata appositamente per quello spazio, è 7 ½ di Juergen Teller, tra i maggiori fotografi di moda a livello internazionale. Un autore irriverente ed innovatore, capace di produrre immagini di notevole originalità. Il curatore dell’esposizione è Mario Codognato che afferma: “l’inclusione del quotidiano, l’istantaneo congelamento di ogni situazione immaginabile, hanno anticipato l’estetica dei social e influenzato in maniera evidente e inesorabile le ultime generazioni nel campo fotografico”. L’allestimento è stato progettato dall’autore in collaborazione con il curatore e con l’architetto Federico Fedel. L’idea era di lavorare su due piani orizzontali tra la Sala degli Specchi ed il Corridoio degli Antichi. Una sorta di unione fra pieno e vuoto, positivo e negativo. Ha dichiarato ancora l’artista:” Abbiamo voluto dar senso a questo spazio. Mario Codognato ha avuto la brillante idea dell’orizzontalità. La serie esposta in alto si chiama «Stiamo costruendo il nostro futuro insieme», e mi è sembrato appropriato metterlo lì in alto, il nostro futuro. Sono molto orgoglioso di questa installazione site specific”.
L’autore ama molto l’Italia e viene spesso nel nostro paese. Ha visitato Napoli e Roma, dove ha anche incontrato il Papa.
La mostra inaugurata il 12 aprile sarà visitabile fino all’8 dicembre. Tutte le info sono reperibili sul sito www.visitsabbioneta.it
La mostra si inserisce in una serie di iniziative della Fondazione Sabbioneta Heritage volte a promuovere il prestigioso sito con mostre di livello internazionale.

Il titolo sottolinea il tempo della collaborazione sentimentale e professionale con la moglie Dovile Drizyte. Un periodo molto importante nel percorso artistico dell’autore, di profondo rinnovamento. La ricerca visiva presentata è qualcosa di molto intimo, molto immagini sono esperienze personali.

Juergen Teller è un celebrato fotografo di moda, capace però di evidenziare anche le contraddizioni di questo mondo. Afferma “Sono cresciuto in un piccolo paese in Germania. «Kitsch» (letteralmente, «scarto», Ndr) è una parola tedesca. Poi a un certo punto nella mia vita mi sono trovato a Parigi, in questo albergo lussuosissimo, l’Hotel de Crillon. E mi sono detto: anche questo è kitsch. Solo che è kitsch costoso. L’ho apprezzato, l’ho riconosciuto; quindi mi sono messo a fotografare. Sono interessato alla vita. Ho fotografato qualsiasi cosa. Qualsiasi cosa sia nel mio cuore, qualsiasi cosa mi interessi, ne faccio un progetto. La vita è molto difficile; può essere triste ma anche divertente e bizzarra. Cerco dunque di essere estremamente serio con grande senso dell’umorismo”.

La grande capacità di Teller è quella di riuscire sempre a dare un senso al suo lavoro, a volte, apparentemente casuale. SI immerge nel vortice del mondo e ne rappresenta delle tracce per poi lasciare lo spettatore protagonista nel trovare collegamenti.
Forse anche la contraddizione iniziale tra uno spazio rinascimentale celebrativo ed equilibrato trova una sua soluzione nella visionarietà del progetto di Jurgen Teller con quella di Vespasiano Gonzaga.

La mostra, accompagnata da un catalogo bilingue edito da Marsilio, è realizzata con il patrocinio del Comune di Sabbioneta e il supporto di Regione Lombardia, Fondazione Banca Agricola Mantovana e Fondazione della Comunità Mantovana, insieme a numerosi sponsor privati.

Il Direttore della Fondazione Sabbioneta Heritage, Ezio Zani, sottolinea l’importanza di questa esposizione nel percorso di valorizzazione del patrimonio culturale della città: “Ospitare Juergen Teller significa confermare Sabbioneta come palcoscenico internazionale per l’arte contemporanea, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e coinvolgente”.

Juergen Teller (nato nel 1964 a Erlangen, Germania) ha studiato alla Bayerische Staatslehranstalt für Photographie di Monaco, prima di trasferirsi a Londra nel 1986. Nel suo lavoro, che travalica i generi fotografici, si fondono moda, pubblicità, biografia e documentazione in una sintesi visiva pungente. Ha realizzato campagne per numerosi marchi di lusso, oltre a editoriali per importanti pubblicazioni d’arte e moda. Nel 2003, Juergen Teller ha ricevuto il Citibank Prize for Photography dalla Photographers’ Gallery di Londra e, nel 2018, il premio Special Presentation Infinity Award dall’International Center of Photography di New York. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale, con mostre personali in tutto il mondo Nel 2007 è stato invitato a rappresentare l’Ucraina come uno dei cinque artisti selezionati alla 52ª Biennale di Venezia. Le fotografie di Teller sono state acquisite da numerose collezioni internazionali, tra cui il Musée du Louvre, il Centre Pompidou e la Fondation Cartier pour l’Art Contemporain di Parigi, l’International Center for Photography di New York e la National Portrait Gallery di Londra. Teller ha pubblicato oltre 60 libri ed è stato Professore di Fotografia all’Akademie der Bildenden Künste Nürnberg dal 2014 al 2019.