“A volte, durante una crisi, ci troviamo di fronte a situazioni terribili, ma possiamo anche imparare cose positive. Penso che questa immagine mostri la resilienza, l’incredibile volontà di lottare. Credo che possa ispirare solidarietà e amore in questo periodo difficile.”
Così il fotografo danese Mads Nissen, autore dello scatto vincitore della 64a edizione del World Press Photo, ha commentato l’annuncio del premio durante la cerimonia svoltasi interamente online, come l’attuale situazione sanitaria impone. E di pandemia ci parla anche la sua immagine, che oltre al World Press Photo of the Year si aggiudicata anche il primo posto nella categoria General News. Scattata nella casa di riposo Viva Bem in Brasile – Paese martoriato dal virus – ritrae un’anziana malata di Covid-19 mentre riceve l’abbraccio, il primo dopo mesi, di un’infermiera schermata da una protezione in plastica bordata di giallo che sembra avvolgere la paziente come le ali di una farfalla. Una barriera chiamata”Hug Curtain” (tenda dell’abbraccio), grazie alla quale ospiti della struttura hanno potuto ricevere quel calore e quel contatto fisico di cui per troppo tempo, a causa delle restrizioni, erano stati deprivati. L’immagine, altamente simbolica, testimonia questi tempi difficili ma allo stesso tempo lascia intravedere un barlume di speranza.
Sul podio anche il fotografo romano Antonio Faccilongo, vincitore della categoria Story of the Year con la serie Habibi (in italiano “amore mio”). Il progetto a lungo termine, realizzato tra il 2015 e il 2019, documenta le conseguenze del lungo e complicato conflitto israelo-palestinese sulle famiglie e sulle relazioni affettive.
Habibi racconta storie di donne, i cui mariti sono attualmente detenuti nelle carceri israeliane, che hanno fatto ricorso al contrabbando di sperma per concepire figli attraverso la fecondazione in vitro, nella speranza di potere comunque formare una famiglia. Faccilongo mostra gli effetti della guerra concentrandosi non sulla violenza o sull’aspetto militare ma sul lato umano, “sul coraggio e la perseveranza che consentono di sopravvivere”.
Tra le tante immagini che meriterebbero una menzione, diamo uno sguardo ai fotografi italiani che hanno ottenuto un premio.
Da segnalare il primo posto di Gabriele Galimberti nella categoria Ritratti Storie con il progetto The Ameriguns – indagine fotografica sull’insana passione per le armi tra i civili negli Stati Uniti d’America – e la vittoria di Lorenzo Tugnoli nella categoria Spot News Storie con il reportage sulla drammatica esplosione verificatasi nel porto della capitale libanese nell’agosto 2020: una tragedia il cui bilancio ha fatto registrare oltre 200 vittime, 7000 feriti e la distruzione di circa 6000 edifici.
Soddisfazione anche per la giovane Alisa Martynova, una delle vincitrici del PhotoMATCH 2019, svoltosi nell’ambito di Photolux Festival. Il progetto di Alisa, Nowhere Near, ha conquistato il secondo posto nella categoria Storie Ritratti: racconta di migranti giunti in Italia dall’Africa con un linguaggio fotografico del tutto originale ed evocativo, in cui le persone ritratte nelle immagini dai toni densi arrivano ad essere rappresentate come costellazioni sparse, “un firmamento di giovani provenineti da differenti Paesi, diversi per genere e caratteristiche.”
Tutti fotografi premiati nelle diverse categorie sul sito del World Press Photo.
16 aprile 2021