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Antonio Gibotta | Respect
22 Dicembre 2018 - 20 Gennaio 2019

La prima personale del giovane talento napoletano, classe 1988, già vincitore di numerosi premi, è ospitata nella città partenopea. La mostra è stata curata da Enrico Stefanelli e raggruppa 146 immagini tratte dai progetti più significativi del fotografo. I suoi reportage narrano dell’uomo e della società, di drammi e tradizioni, riuscendo sempre ad emozionare profondamente chi guarda, attraverso uno stile semplice ed intenso.
La sezione più importante dell’esposizione, la più drammatica, è dedicata al reportage scattato in Serbia, a Belgrado. Racconta l’odissea di centinaia di migranti – iracheni, siriani, afghani – bloccati nella morsa del gelo nel loro viaggio verso l’Europa. Rifugiati nei depositi abbandonati lungo la ferrovia della capitale serba, al fine di evitare le strutture ufficiali, sopravvivono in condizioni drammatiche, in una quotidiana battaglia contro il freddo polare.
C’è poi il “Viaggio della Speranza”, toccante racconto realizzato sul Treno Bianco, che conduce i pellegrini a Lourdes. In 30 ore di viaggio il fotografo ha realizzato fotografie in cui traspaiono malattia e sofferenza, ma anche e soprattutto fede e speranza, cogliendo situazioni ed espressioni con grande sensibilità.
Su un registro diverso la serie Infarinati (Enfarinat), premiata al World Press Photo 2017 nella categoria People. Immagini di una realtà dall’apparenza apocalittica, che per fortuna sono solo il racconto di una battaglia combattuta a colpi di farina, acqua, uova e fumogeni colorati tra due opposte fazioni: quelle che ogni 28 dicembre, da 200 anni, si sfidano nella tradizionale festa della città spagnola di Ibi.
Infine, ci sono i mille colori della Festa di Holi, in India, dove ogni anno, in marzo, si svolge per tre giorni un’altra gioiosa battaglia, fatta di polveri colorate miste ad acqua che persone di ogni età si lanciano addosso, ammantando volti e luoghi di stupefacenti sfumature.
Uno sguardo rivolto al mondo e agli altri, con partecipazione e rispetto. Respect, appunto.