di Paolo Mazzanti
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Una macchina fotografica che pensa come te.
Ti precede nelle scelte preparandosi in tempo reale, proprio come avresti voluto, per permetterti di non perdere mai una scena.
Nell’era contemporanea delle macchine fotografiche digitali quante volte ci è accaduto di non essere riusciti a scattare una fotografia a causa di una problematica software, di un’impostazione che era settata in quel momento e che non ci voleva. Con le reflex analogiche non avevamo problemi, dovevamo solo controllare la messa a fuoco usando la ghiera posta sull’obiettivo, un tempo e/o un diaframma che avevamo già impostato e via, potevamo scattare.
Oggi alcune macchine fotografiche sono talmente sofisticate che se non ci siamo preparati almeno un quarto d’ora prima e senza stress, impostando la macchina come pensavamo di utilizzarla per essere pronti per il nostro servizio fotografico, corriamo il rischio di essere impossibilitati anche solo a scattare. Le impostazioni che poniamo in atto sono valide solo quando abbiamo una scena o una situazione che non muta, perché se capitasse di dover realizzare uno scatto totalmente differente da quel che avevamo immaginato, nascerebbero i problemi oppure scatteremmo una foto con una metodica diversa che potrebbe non soddisfare o essere addirittura non utilizzabile.
Vediamo com’è andato il primo approccio con la nuova mirrorless.
Tocco per la prima volta la Sony α7R III 35 con un obiettivo FE 24-70 mm F2,8 GM, non voglio leggere il manuale perché parto dall’idea che tutto deve essere intuibile.
Prendendola con l’obiettivo appoggiato sulla mano sinistra si ha una bella sensazione di solidità, la mano destra quasi non serve se non per fare click. Subito avvicino l’occhio all’oculare e quando lo sguardo entra dentro la scena si coglie una bella visuale, un mirino molto ben fatto, bella l’immagine, i dati all’interno ben sistemati con dimensione, proporzione, colorazione “naturali”.
La nostra foto è già lì pronta che ci dice “così sono e sarò se mi vuoi!” devi solo decidere se far partire il comando al tuo dito indice destro e scattare. L’azione avviene, il polpastrello destro sfiora il pulsante e parte lo scatto. Un silenzio assoluto. Forse non è accaduto nulla, “forse devo riscattare?” mi chiedo; allora decido di controllare, il pollice destro cerca sul dorso della macchina il simbolo “play”: lo premo e non vedo nulla sul display, controllo dentro l’oculare e vedo l’immagine scattata ma non voglio vederla lì, la voglio sullo schermo posteriore. Istintivamente il pollice sinistro mi scorre fino all’angolo sinistro alto e premo quel pulsante, l’immagine mi compare sullo schermo, bella! Mi accorgo che ho già scattato 4 fotografie, era settato lo scatto in sequenza.Non intendendo scattare sequenze, decido di cambiare l’impostazione. Guardo il dorso della fotocamera, l’unico tasto che potrei premere è “Fn”: una volta premuto mi compare un menù di funzioni e trovo la modalità di scatto singolo, semplice confermarlo.
A quel punto decido di scorrere le varie funzioni, dal bilanciamento del bianco alla scelta degli ISO; voglio provare a non selezionare manualmente la sensibilità e decido di impostarla su automatico.
Faccio qualche prima prova sia all’interno che all’esterno, nel mirino si visualizza sempre il valore scelto dal software situazione per situazione, ogni volta mi soddisfa, non ci sono valori sballati o fuori senso.
Esco alla ricerca di qualche soggetto attorno al mio ufficio, strada facendo mi soffermo su alcune facciate di edifici storici. Imposto il valore dello zoom a 24mm, inquadro e mi rendo subito conto della qualità dell’ottica: distorsioni quasi inesistenti e qualità dell’immagine superlativa. Resto un po’ incredulo di fronte a simile comportamento di uno zoom portato al valore 24, un grandangolare che dovrebbe avere qualche difetto. Allora provo a portare negli angoli dell’inquadratura alcune porzioni di soggetto che sicuramente soffrirebbe di essere all’estremo del bordo. Niente da fare!
L’obiettivo non restituisce distorsioni. Attenzione a non confondere con la prospettiva! Non voglio dire che se ci avviciniamo ad un particolare non appaia fortemente ingrandito rispetto al resto della scena, ma questo dipende semplicemente dal punto di vista; per cui non è l’obiettivo ma l’effetto prospettico che ci ritroviamo, dettato dalla scelta della posizione da cui decidiamo di osservare la scena.
L’obiettivo non aggiunge distorsioni e mantiene una qualità ottica decisamente superlativa.
Mentre mi perdo nell’osservare le facciate architettoniche, arriva un mio caro amico e mi viene spontaneo passare ad un’inquadratura verticale per riprendere il suo viso, all’improvviso mi compare dentro un quadratino verde piccolo che si posiziona attorno all’occhio della persona inquadrata: la messa a fuoco è già pronta, posso solo scattare e non perdere quell’attimo che mi consente di cogliere l’espressione del momento.
Che dire? Non ho dovuto fare niente per cambiare la messa a fuoco, non ho fatto in tempo a pensare che avrei eventualmente dovuto cambiare il metodo di messa fuoco che la Sony α7R III era già pronta!
Sarà stato un caso, penso, allora la porto in una situazione in cui sicuramente la metterò a dura prova e voglio proprio vedere come si comporterà. In mezzo a una fontana con zampilli e riflessi di luce, con elementi in primissimo piano, acqua in movimento che attraversa a metà la scena ed uno sfondo da controllare. Lasciando fare alla fotocamera è sempre perfetta, riesce a “schivare” gli elementi che non vanno considerati per andare a fuoco verso il centro dei contenuti dell’inquadratura.
Non contento, voglio vedere come si comporta se volessi cambiare subito il punto di messa a fuoco. Agendo col pollice destro troviamo sul dorso un pulsantino cloche che, azionato nelle 4 direzioni, ci permette di spostare il quadrato verde di messa a fuoco dal centro ad una libera posizione sullo schermo fino a trovare quel particolare su cui vogliamo concentrare la nostra attenzione.
Facile, immediato, funzionale.
La prima giornata volge al termine, verifico la batteria: ancora una buona autonomia. Ho voluto lasciarla sempre accesa fin dal mattino, senza mai spegnerla.
La sera verso le 22.00 indicava ancora 2% di autonomia, ho provato a farla lavorare in casa ma non sono riuscito a passare all’1%. Ottima la resa della batteria!
Provo a ricaricarla, dopo circa un’ora era circa al 70% e mi pare di ricordare che abbia impiegato un’ora e venti minuti circa per arrivare a piena carica.
Un giorno ho voluto testarla in situazioni “improvvise” cioè di fronte a scene che accadono inaspettatamente, dove non hai il tempo di inquadrare per scattare. Per cui ho ipotizzato di dover tirar fuori la Sony dalla borsa e scattare subito senza nessun controllo, senza nemmeno il tempo di portare l’occhio al mirino e inquadrare, scattare al volo orientando l’obiettivo verso il soggetto: borsa e scatto immediati!
Ebbene, riguardando le immagini al computer con un monitor di 27”, tutte le fotografie erano diritte, neppure una storta. Indice questo di un perfetto bilanciamento della macchina che non tende ad inclinarsi a destra o a sinistra. Aiutati forse dal peso dell’obiettivo, che sicuramente non si lascia certo sbilanciare.
Solo una volta mi è successo che, all’arrivo di una persona che avrei voluto riprendere in fretta inquadrandola dal basso così come avevo la macchina in quel momento, per un inspiegabile motivo non sono riuscito a scattare. Ho premuto per due volte il pulsante di scatto, la prima volta per farla uscire dalla modalità stand by e una seconda per effettuare lo scatto che però non è riuscito, forse per la velocità di azione ed il poco intervallo fra il primo e secondo scatto, non lo so.
Ho realizzato qualche piccolo video con persone che passavano davanti all’obiettivo all’improvviso. Ottima stabilità e qualità della ripresa e perfetta gestione della messa a fuoco. Ma non ho voluto insistere sui video.
Image Edge Mobile
Un software dedicato per sincronizzare La Sony con uno smartphone/tablet sia Android che iPhone/iPad.
Seguendo le istruzioni da PC è stato facile scaricare il software e sincronizzare il corpo macchina con il nostro smartphone. Avere la possibilità di controllare la Sony α7R III come se stessimo vedendo l’immagine direttamente dal display ma a distanza è un’eperienza davvero unica. Ormai lavorare non è più una fatica ma puro divertimento, con possibilità infinite per soddisfare ogni utente ed essere efficienti in ogni situazione.
Sempre i 3 valori sotto controllo: Tempo, Diaframma, ISO.
Pulsante di scatto touch direttamente sullo smartphone. Sempre nel più totale silenzio
Caratteristiche tecniche principali
- La Sony α7R III (modello ILCE-7RM3) è un full-frame con un sensore CMOS Exmor R™ retroilluminato ad alta risoluzione: 42,4 MP con la possibilità di scatto a 10 fps”.
- La ripresa video arriva al 4K ad alta risoluzione (senza binning per catturare 5K sovracampionando per un 4K ad alta qualità con dettagli e profondità incredibili).
- La messa a fuoco avviene per mezzo di 399 punti AF a rilevamento di fase sul piano focale, 425 punti AF a rilevamento di contrasto e un efficace sistema Eye AF.
- Stabilizzazione dell’immagine ottica a 5 assi incorporata, con vantaggio di 5,5 step sulla velocità di scatto.
- Gamma ISO 100-32.000 (espandibile per la fotografia a ISO 50-102.400) con una gamma dinamica di 15 stop con sensibilità minime.
- N. 2 slot SD (verificate di avere schede SD con le specifiche ad alta velocità necessarie).
Per maggiori informazioni visitate la pagina specifica del prodotto Sony α7R III (modello ILCE-7RM3):
https://www.sony.it/electronics/fotocamere-obiettivo-intercambiabile/ilce-7rm3
Da migliorare
L’unica cosa che non mi ha convinto è stata la gestione delle schede SD. I due slot accettano schede con specifiche diverse, così sei sempre lì a cercare di capire se una scheda vada nello slot 1 o nello slot 2. Cominci a fare qualche foto e va tutto bene, poi decidi di girare un piccolo video ed ecco che ti segnala che la scheda non è idonea allo scopo. Provi a invertirle e ti nasce un altro problema. Ecco il motivo per cui dicevo di fare attenzione al momento dell’acquisto delle schede, scegliendo con oculatezza in modo da non avere problemi.
Conclusione
Fino a qualche anno fa macchine fotografiche con simili caratteristiche erano impensabili oppure occorreva acquistare una serie di prodotti diversi, spendendo cifre da capogiro e finendo con l’avere un’attrezzatura eccessivamente pesante e ingombrante.
Con la Sony α7R III (modello ILCE-7RM3) abbiamo un apparecchio ad un prezzo più che accessibile sia per professionisti che amatori evoluti.
Un corpo macchina che sicuramente soddisferà i più esigenti per oltre 10 anni, perché una risoluzione di 43MP è più che sufficiente per pubblicazioni di pregio e di grande formato e perché il video 4K sarà lo standard di riferimento molto a lungo, se pensiamo che ancora oggi vediamo video di alta qualità realizzati in Full HD.
Grazie Sony!
25 maggio 2020