di Luca Sorbo
“Polvere sei e polvere ritornerai”
Queste parole della Bibbia potrebbero essere il punto di partenza per confrontarsi con la ricerca visiva della fotografa olandese alla Fondazione Maramotti.

Phoenix / Revisited
2009 – 2023
vernice posca su c-print / posca paint on c-print
100 x 137,5 cm
© Viviane Sassen
Courtesy of the artist and Stevenson (Cape Town, Johannesburg, Amsterdam)
La mostra di Viviane Sassen è un interrogare il senso della vita, un riflettere attraverso la fotografia sul concetto e sull’iconografia del memento mori. Le cinquanta foto esposte, realizzate dal 2022 al 2025, e un video, ci pongono difronte alla fine dell’esistenza, alla decomposizione del corpo organico che, però, poi diventa una nuova possibilità. Le opere orizzontali rappresentano i simboli della morte: tombe, suolo, terra, in quelle verticali ci sono i simboli della vitalità. La mostra riesce attraverso una forte carica estetica ad affrontare temi scabrosi e poco seduttivi. Questo corto circuito di bellezza e di orrore crea un effetto perturbante che coinvolge lo spettatore. La formazione multiforme dell’artista dalla moda, al design, alle arti plastiche le consente di utilizzare il linguaggio fotografico in tutta la sua ricchezza e potenza. I colori, le geometrie, catturano la retina in un vortice di erotismo e dissoluzione che disorienta lo spettatore e lo pone in una condizione di attesa e di ascolto. Abbiamo un continuo alternarsi di finzione e realtà che ci attraggono e respingono.

Inhale
2011
c-print
50 x 40 cm
© Viviane Sassen
Courtesy of the artist and Stevenson (Cape Town, Johannesburg, Amsterdam)
È scritto nel comunicato stampa: “In un percorso non narrativo, costruito per frammenti visivi e collegamenti formali tra immagini in apparenza molto diverse, Sassen ci invita a entrare nel suo universo poliedrico, onirico e seducente, di-stillato dal quotidiano, intriso di Surrealismo, scaturito dall’incontro dell’artista (le sue fantasie, le sue ossessioni, le memorie e le paure) con il mondo esterno.”
Susan Sontag ci ricorda: “Ogni fotografia è un memento mori. Fare una fotografia significa partecipare della mortalità, della vulnerabilità e della mutabilità di un’altra persona (o di un’altra cosa). Ed è proprio isolando un determinato momento e congelandolo che tutte le fotografie attestano l’inesorabile azione dissolvente del tempo.”
L’esposizione dal titolo This body made of Sturdust e curata dall’artista stessa con opere create per questo evento sono parte integrante di Fotografia Europea 2025 e sarà visitabile fino al 27 luglio negli orari e modi indicati dal sito www.collezionemaramotti.org

This Body Made of Stardust
veduta di mostra / exhibition view
Collezione Maramotti, Reggio Emilia
Opere di / Artworks by Viviane Sassen, Kaarina Kaikkonen
© Viviane Sassen; Kaarina Kaikkonen, by SIAE 2025
Courtesy Collezione Maramotti
Ph. Dario Lasagni
“Da un certo punto di vista, mi risulta più facile inserire la ricerca di Viviane Sassen in una tradizione culturale che appartiene più al cinema che al campo della fotografia stessa. Nel cinema l’interruzione del movimento o il fermo-immagine hanno generato un ampio dibattito teorico a partire dal saggio Ontologia dell’immagine fotografica (1945) di André Bazin.”
Queste parole di Franco Scotini, che ha scritto un testo per il catalogo, sottolineano la complessità della ricerca della fotografa olandese.
L’artista ha raccontato il giorno dell’inaugurazione, di aver avuto un’esperienza della morte da giovanissima, periodo in cui viveva in Kenya, quando ha dovuto affrontare la scomparsa del padre medico. Questo le ha inculcato una sensazione di precarietà che non l’ha più abbandonata. Anche il ritorno in Olanda non è stato risolutivo, poiché ha sempre avuto l’impressione di essere fuori posto, non europea, ma neppure africana. Questo disagio è stato il motore per le sue riflessioni visive.
Ha curato personalmente l’allestimento della mostra producendo immagini per questo specifico evento. Ha scelto anche delle opere dalla ricca Collezione Maramotti con cui creare un dialogo visivo.

This Body Made of Stardust
veduta di mostra / exhibition view
Collezione Maramotti, Reggio Emilia
Opere di / Artworks by Viviane Sassen, TARWUK
© the artists
Courtesy Collezione Maramotti
Ph. Dario Lasagni
Il senso della mostra si potrebbe riassumere in questa frase: “Siamo polvere e polvere ritorneremo, ma polvere di stelle”.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione con testi di Federica Angelucci di STEVENSON, Città del Capo, e del critico d’arte e curatore Marco Scotini.

Ph. Bruno Cattani