di Azzurra Immediato
Il 27 giugno 1980 un aereo civile con 81 persone a bordo si inabissa nel Mar Tirreno fra Ponza e Ustica: è la strage di Ustica. Dopo pochi giorni questa tragedia esce dall’attenzione dell’opinione pubblica e dall’interesse delle Istituzioni, Governo, Parlamento e Magistratura, tutto sopito dalla teoria del “cedimento strutturale”, sostenuta dagli apparati militari che descrivevano la tragedia accaduta in un cielo completamente vuoto, così da placare ogni ricerca. Si può ben affermare che, come il DC9 si era inabissato nel mare anche la verità si era inabissata. Ma più del dolore e della rassegnazione, dice Daria Bonfietti – Senatrice e Presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica – ha potuto il bisogno di verità e, dal 1986 in poi la battaglia per la verità irrompe e determina esiti importantissimi.
Senatrice, a quali risultati ha portato la vostra battaglia?
Sì, dopo lunghi anni di silenzi, di disattenzione, di colpevole indifferenza, un vero muro di gomma, contro cui Andrea Purgatori e pochi giornalisti ostinati hanno cercato di combattere, l’azione del Comitato per la verità su Ustica, da noi sollecitato e la nascita dell’Associazione dei parenti delle vittime, ha riaperto l’interesse sulla vicenda, l’opinione pubblica ha fatto sentire sempre più la sua voce e la Magistratura, soprattutto con la determinazione del Giudice Rosario Priore, ha trovato rinnovato impegno per la ricerca della verità. Verità che, con tante difficoltà, ci è stata consegnata nel 1999, scritta a chiare lettere nella Sentenza ordinanza del Giudice Priore, quantomeno sulle cause dell’evento:
“ …il DC9 è stato abbattuto all’interno di un episodio di guerra aerea…”
E poi nasce il Museo per la Memoria di Ustica, a Bologna, un’altra battaglia vinta! Siete riusciti a coniugare il dolore, la perdita, la battaglia per la verità, con l’Arte, con la presenza, in quel Museo, dell’opera d’arte di Christian Boltanski.
Abbiamo voluto riportare il relitto del DC9 a Bologna e abbiamo pensato che la storia di quell’evento poteva essere ricordata per sempre, se avessimo aggiunto anche il linguaggio dell’Arte; abbiamo incontrato questo grande artista francese, Christian Boltanski, che ha accettato di essere al nostro fianco per fare Memoria; la sua preziosa ed emozionante installazione abbraccia e dialoga con il relitto del DC9. Il Museo è stato inaugurato nel 2007 e da allora decine di migliaia di persone l’hanno visitato, hanno lasciato le loro frasi, le loro suggestioni, le loro emozioni.
Da allora avete continuato a chiedere anche ad altri artisti di ‘raccontare’ di ‘parlare’ di questa vicenda, partendo dalle suggestioni, dalle emozioni che quel luogo, quel relitto, generavano in loro.
È proprio così, tutti gli anni, dal 27 giugno fino al 10 agosto, dinanzi al Museo per la Memoria di Ustica, si susseguono eventi di teatro, di poesia, di musica, di video-installazioni che artisti, musicisti ed attori creano appositamente per quel luogo, lasciandosi trasportare dalle emozioni, dalle sensazioni che quel luogo provoca in loro. È davvero fecondo l’incontro fra storia, memoria e ricerca della verità; perché a questa vicenda manca ancora un PEZZO importante di verità: chi ha potuto abbattere un aereo civile in tempo di pace, nel nostro paese, nei nostri cieli; e la nostra battaglia assieme a queste importanti presenze e testimonianze, continua e continuerà fino a poterla scrivere davvero tutta la VERITÀ.
Una ricerca che ha portato negli anni esiti tali da scalfire le coscienze di un pubblico che ha fame di verità, che ha necessità di conoscere tutto di quella notte. Gli artisti invitati a Bologna dopo il memorabile lavoro di Christian Boltanski ha generato e genera, ogni anno, un momento collettivo di sempre nuova riflessione sì da aver creato una sorta di archivio ex post preziosissimo, tasselli di una mappatura che ha che fare con la memoria, con la ricostruzione, con il vuoto e con la presenza, in un muto ed al contempo urlante dialogo, fitto, costante, realizzatosi secondo diverse grammatiche artistiche – e di cui il Photolux Festival 2024 testimonia con l’opera ‘Cielo stellato’ degli Antonello Ghezzi, di proprietà dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, presente nella mostra ‘Verità nascoste’ – .
Moltissimi sono gli esempi che potremmo ricordare che vertono sulla costante di una narrazione artistica in grado di scendere nel profondo della memoria, della storia, seguendo flussi differenti, come quelli che hanno avuto a che fare con suggestioni evocative dettate da una presa di coscienza della nostra fragilità, dello scorrere del tempo, dell’impatto che la Storia può d’improvviso apportare sconvolgendo vite in maniera inattesa. Alle molte opere site and time specific realizzate nelle diverse rassegne in collaborazione con il Museo MAMbo di Bologna – di cui racconta il direttore Lorenzo Balbi in un altro focus del Magazine – hanno trovato posto anche molte pubblicazioni, che a partire da quella realizzata da Christian Boltanski ha dato origine ad una dimensione editoriale di notevole importanza, che si espande secondo i prodromi di un dipanarsi sempre più ampio e sempre più teso ad un legame stretto tra i messaggi che l’Arte e gli attori culturali possono apportare a quella che Daria Bonfietti definisce ‘battaglia per la verità’.
Oltre alle pubblicazioni editoriali, memento del passaggio di tutti gli artisti protagonisti della rassegna ‘Attorno al Museo’ in atto dal 2009, archivio di futuribile memoria in particolare per le nuove generazioni, i processi dell’arte pubblica e relazionale hanno contribuito anche ad arricchire tutte le dinamiche comunicative che il Museo per la Memoria di Ustica e l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, aprono verso la città e non solo. Ogni anno, come già anticipato nell’intervista, dal giorno dell’anniversario della Strage, il 27 giugno, sino al 10 agosto, notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti, si susseguono rassegne culturali i cui manifesti sono diventati, nel tempo, forma di arte essa stessa, come si evince dalle immagini.
La ricerca della verità è sempre una battaglia e arrendersi non è contemplato, proprio come l’Arte che, caparbiamente non soccombe dinanzi alle difficoltà trovando sempre nuove strade, nuove risposte.
Photo Credits gli autori
Courtesy Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, Museo per la Memoria di Ustica, Bologna