Vera Lutter, SPECTACULAR

A cura di Francesco Zanot
Fondazione MAST, Bologna
11 Ottobre 2024 – 6 Gennaio 2025
Francesco Zanot e Vera Lutter
di Paolo Mazzanti

Vera Lutter, presso la prestigiosa fondazione MAST di Bologna, ci propone una selezione di lavori realizzati dagli anni Novanta ad oggi. I temi sono quelli dell’industria, del lavoro e delle infrastrutture.
Di origine tedesca si è formata nel 1991, presso l’Akademie der Bildenden Künste München e nel 1995 al MFA, School of Visual Arts, a New York, NY.

Radio-Telescope, Effelsberg 2013 (240×210 cm) Courtesy of the artist © Vera Lutter by SIAE 2024

Ci troviamo di fronte ad un’artista fotografa veramente particolare. Entrando alla mostra osserviamo solo opere “negative” “e come mai?” viene da chiedersi. Perché vuole mostrare il mondo in negativo?
La risposta la troviamo nella sua particolare tecnica di ripresa.
Una “macchina fotografica” dove ci si può vivere all’interno, dormire, mangiare, sognare. La sua prima macchina è stata la sua casa a New York, una stanza che ha provveduto a chiudere e sigillare da renderla impermeabile alla luce, quindi una grande camera con foro stenopeico.

Vera Lutter e dietro Rheinbraun, 2006 (243 x 280 cm)

Ha fatto una scelta importante e coraggiosa: ha deciso di riprendere la realtà direttamente sulla carta fotosensibile di camera oscura. Direttamente in stampa! Appendendo con estrema cura la carta fotosensibile alla parete di fondo.
Qualcuno ha chiesto come si fa, certamente occorre fare delle prove anche solo per determinare la sensibilità della carta esposta per tempi lunghissimi di ore e giorni in alcuni casi. Determinare l’effetto di reciprocità e proseguire con i test fino ad arrivare ad una standardizzazione.
Queste carte sono nate per ricevere luce da un negativo e quindi restituire una stampa positiva. In questo caso invece avremo un soggetto in negativo perché la luce farà annerire le zone luminose che quindi, in questo caso, risulteranno scure, ecco perché tutti i soggetti sono “negativi”.
Costretti ad usare tempi di posa lunghissimi i soggetti ripresi saranno solamente quelli fermi, le persone che passano e tutto ciò che si muove non potrà essere ripreso, non andando quindi ad interferire con il soggetto principale.

Zeppelin, Friedrichshafen, 1999 (142 x 210 cm) Courtesy of the artist © Vera Lutter by SIAE 2024

Costretti ad usare tempi di posa lunghissimi i soggetti ripresi saranno solamente quelli fermi, le persone che passano e tutto ciò che si muove non potrà essere ripreso, non andando quindi ad interferire con il soggetto principale.
Col tempo e per riprendere soggetti che ovviamente si trovano in giro per il mondo, Vera Lutter ha costruito una vera e propria camera oscura “portatile” se così si può dire. Vediamo infatti una versione qui sotto in foto realizzata per il progetto “Pepsi Cola”.

Pepsi Cola, Long Island City, 1998
Pepsi Cola, Long Island City, 1998

Alla ricerca di luoghi unici realizza opere monumentali che portano il soggetto fuori dal tempo. La miniera di carbone di Hambach (tra le più grandi del mondo), la Battersea Power Station di Londra (il più grande edificio in mattoni d‘Europa), lo Zeppelin (la più grande macchina volante mai costruita), il radiotelescopio Effelsberg (del diametro record di 100 metri), la fabbrica della Pepsi Cola a Long Island, aeroporti e cantieri (attivi e in disuso) negli Stati Uniti e in Europa. Alcune volte l’artista recupera dei container normalmente impiegati nel trasporto marittimo e intermodale, li modifica e li riutilizza come camere oscure: fotografa così i cantieri navali di Rostock, tra i più vasti europei, in attività dalla fine del Settecento.
Ovviamente sono tutte opere uniche per l’impossibilità della riproducibilità, tutte sono state prestate dai relativi collezionisti e dall’artista stessa per permettere questa grande mostra che mette in relazione l’artista con i soggetti industriali.

Fondazione MAST è un’istituzione culturale internazionale e filantropica, basata sulla Tecnologia, l’Arte e l’Innovazione, nata a Bologna nel 2013. Situata accanto alla sede del gruppo industriale Coesia, in un complesso multifunzionale concepito come tramite tra l’impresa e la comunità, il MAST è un luogo aperto di condivisione e collaborazione in cui ogni cittadino ha accesso all’apprendimento, alle arti, alla fotografia. Gli spazi espositivi ospitano mostre temporanee dedicate alla fotografia dell’industria e del lavoro.

 

Crediti fotografici:
per le opere
Copyright: Vera Lutter by SIAE
per i lavori in mostra
© Paolo Mazzanti

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *