4 B + C. FOTOGRAFIE DALLA COLLEZIONE DELLA FONDAZIONE BAM

di Luca Sorbo

“Circondata dalle acque del Po, dal Mincio, dalla Secchia, dall’Oglio, Mantova è una città liquida, calma, lenta, che invita al sogno e alla fantasia.

Dentro Mantova c’è il palazzo dei Gonzaga che evoca il Rinascimento e gli anni più belli della cultura italiana. Quando entri lì dentro è come se si svelasse un’altra Mantova, piena di incanto, di arte e bellezza, di feste e piaceri rinascimentali”.

Queste parole di Fabrizio Caramagna sottolineano il fascino della città che diede i natali a Virgilio.

Il territorio è la sedimentazione dei fattori geologici, geografici ed umani. La complessità di qualunque realtà è compressa nell’esperienza quotidiana e sa rivelarsi solo ad occhi attenti. La fotografia nel suo essere scontro ed incontro con il reale è lo strumento privilegiato per indagare la complessità dei luoghi. La superficie conserva i segni di ogni passaggio e le impronte di luce possono rinvenirne le tracce.

La Fondazione Banca Agricola Mantovana ha creduto in questa possibilità e dal 2004 ha affidato a vari fotografi il compito di esplorare il territorio con la propria sensibilità. Il 7 marzo 2025 si è inaugurata alla Casa Del Mantegna una mostra che raccoglie tutti i contributi degli autori coinvolti. Il primo a cimentarsi è stato Gianni Berengo Gardin, poi c’è stato Gabriele Basilico, Olivio Barbieri, Antonio Basilico ed ora è stato coinvolto Luca Campigotto. Sono nomi di assoluto prestigio che hanno onorato la fiducia della Fondazione producendo ricerche visive molto originali e che hanno colto aspetti della citta d’arte significativi.

Il curatore è stato Mario Peliti che è stato abilissimo nel guidare i fotografi nell’esplorazione della città. Peliti, il giorno dell’inaugurazione. ha sottolineato l’importanza di lavorare per una committenza. Molto autori rivendicano la propria libertà di ricerca, ma non dobbiamo dimenticare che le pagine più importanti della storia dell’arte sono state scritte da artisti che lavoravano per committenti. Ricordiamo il Mantegna e Giulio Romano per restare a Mantova.

Molto interessanti anche i cataloghi, veri libri fotografici, prodotti ed editi dalla Peliti Associati.

Il titolo della mostra è 4B + C e sarà visitabile fino al 4 maggio 2025.

Gianni Berengo Gardin esplora la Mantova della vita quotidiana, delle persone che la abitano e che vi lavorano ogni giorno. Un’epica della normalità capace di sottolineare il piacere di vivere dei cittadini, la loro eleganza, la loro operosità. Il suo lavoro si intitola Incontri mantovani (2004).

Scrive Edgarda Ferri:” Quanto tempo sarà stato qui Gianni Berengo Gardin? Quanto tempo per trovare le facce giuste, quelle che costruiscono il vero ritratto di Mantova, quelle che incontriamo tutti i giorni senza conoscerne il nome e ci parlano, anche se non ci salutano.”

mantova, 2003. all’interno della cripta della cattedrale
Mantova 2003 . Guida a Palazo Te

Gabriele Basilico evidenzia la complessità architettonica della città. Dai meravigliosi palazzi rinascimentali alle costruzioni contemporanee. IL suo sguardo di fotografo e di architetto si confronta con i grandi architetti del passato. Il suo lavoro si intitola Mantova (2006)

Scrive Carlo Bertelli:” Basilico è da sempre attento osservatore dell’architettura degli anni ’30. A Mantova gli episodi di architettura monumentale di quel tempo si stagliano come oggetti eccezionali. Appaiano avulsi da ogni contesto, specialmente da quello cittadino, così poco retorico.”

Gabriele Basilico – Mantova

Antonio Biasiucci, coerente con la sua decennale ricerca artistica, indaga le dinamiche ancestrali. Manto, leggendaria profetessa che dalla Grecia è giunta a Mantova e ne ha predetto il suo destino artistico, è la sua guida. Si confronta con i minimi, ma potenti segni della natura, come scrive il curatore:” zolle che germogliano, melagrane che si aprono, zucche che offrono di sé l’intimità cosmica di una geode. E poi c’è il corpo vivente, cuore di bue, cotica di maiale, impasto di pane prima che diventi ricciolo barocco, e volti di statua e di donna, ancora, per chiudere il cerchio.”Il suo lavoro si intitola Manto (2019)

Scrive Valerio Magrelli:” Biasiucci affronta il nero con atteggiamento antagonistico. Non è azzardato sostenere che il fotografo cerchi di strappare ‘forma’ al nero. Enucleati su fondo buio, i suoi oggetti vivono della luce che ne emana, dell’energia che emettono, quasi fossero pulsar.”

 

Olivo Barbieri si immerge nell’essere Mantova città d’acqua, dove un fiume diventa lago. Scrive Mario Peliti:” Nell’immaginario di Olivo Barbieri, autore sensibilissimo alla contemporaneità, l’acqua di Mantova e del mantovano è insieme materia su cui disegnare e paradossalmente autrice degli stessi disegni.” Il suo lavoro si intitola Il disegno dell’acqua (2022).

Scrive:” Andrea Cortellessa:” L’acqua è l’agente primo di quei fenomeni ottici detti aberrazioni. E sono vere aberrazioni i dittici di Olivo Barbieri, nei quali la luce ‘innaturale’ della visione notturna finisce per retroagire sul suo corrispettivo diurno, che da quel momento ci apparirà a sua volta ‘sospetto’.”

Olivo Barbieri
Olivo Barbieri

Luca Campigotto è l’autore scelto per il 2025 ed è solo nella fase iniziale della sua ricognizione artistica del territorio. Sono in mostra quattro foto realizzate in notturna ed il suo lavoro si intitola La città operosa.

Scrive Mario Peliti:” Dopo aver contemplato le piramidi d’Egitto e le autostrade della Cina contemporanea, Luca Campigotto torna alle città del Rinascimento. E scopre che l’origine di tanto equilibrio è l’operosità, misura aurea dei gesti dell’uomo e delle proporzioni di ciò che crea.”

Luca Campigotto
Luca Campigotto

L’ingresso è gratuito. Informazioni su orari sono sul sito www.casadelmantegna.it

 

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